Il Campanile Basso è un superbo pilastro di 2.877m, che si stacca solitario dai massicci circostanti nel cuore delle Dolomiti di Brenta.
Campanile Basso |
Ho condiviso questa avventura con Oscar, un amico del "laboratorio" del Fantasy Climbing, molto esperto di alpinismo in ambiente. Ed è stata un'esperienza alpinistica veramente completa: un lungo avvicinamento, partendo dai boschi di conifere di Madonna di Campiglio attraverso cenge, morene e anche neve, fino alla Bocca di Brenta; il pernottamento al Rifugio Pedrotti e l'avvicinamento all'alba attraverso la Via delle Bocchette Centrali...
Rifugio Pedrotti |
... fino ad arrivati ai piedi dell'impressionante parete Sud, dove attacca la Via Normale che percorre, con 11 tiri, tutte le quattro facce del Campanile.
La parete Sud illuminata dai primi raggi del sole |
Il percorso è articolato, complesso e molto vario: placche, diedri, camini, traversi... abbiamo potuto assaporare tutti i movimenti dell'arrampicata sulla magnifica roccia delle Dolomiti!
La via è praticamente non attrezzata, ad eccezione delle ottime soste; abbiamo quindi protetto l'arrampicata con friends e cordini. La complessità del percorso e l'assenza di chiodatura ci ha impegnato nell'orientamento: ad ogni sosta era d'obbligo un'occhiata alla relazione e allo schema della via per individuare la giusta direzione.
Passaggio sulla Parete Pooli IV+ |
Tre le cordate che abbiamo incontrato lungo la Via, eravamo l'unica composta da "stranieri", mentre tutti gli altri alpinisti erano locali all'ennesima ripetizione.
Forse anche per questa nostra ridotta conoscenza del percorso, la nostra arrampicata si è protratta per 5 ore quando, giusti all'ultimo terrazzino a due tiri dalla conclusione, abbiamo deciso di iniziare le calate, anche considerando l'incombente nebbia che iniziava a salire dalla valle e che, alla fine delle lunghe calate in corda doppia (2 ore e mezza), ha alla fine avvolto tutto il Campanile.
Nonostante questo cambio di programma, siamo stati molto soddisfatti dell'avventura: arrampicare su questo mitico pilastro, che ha tracciato la storia dell'Alpinismo, è stata per me l'esperienza alpinistica più coinvolgente, grazie al grandioso e vertiginoso ambiente che ci circondava.
Grazie ad Oscar di aver voluto condividere questa bella avventura! Alla prossima!